Oggi abbiamo qui con noi due protagoniste di Sacco System – gruppo di aziende che da 150 anni producono caglio, probiotici e fermenti lattici – che quotidianamente cercano di creare una cultura sulla salute e sul benessere delle persone, attraverso una comunicazione ‘‘persona-centrica’’, che deve saper comunicare sia al mondo B2B che quello B2C.
Lavorare sulla costruzione di un brand e mantenere un sentiment forte e positivo nel tempo non è una missione facile, ma sicuramente sfidante soprattutto se ogni giorno si pongono nuovi obiettivi che mantengano vivo il proprio purpose. Per questo motivo abbiamo chiesto ad Iris e Patrizia di raccontarci il loro punto di vista attraverso una serie di domande legate alla visione, alla strategia e all’organizzazione.
Quali sono le sfide moderne più difficili che un’azienda B2B di livello internazionale deve affrontare quando si sviluppa una strategia di marketing e comunicazione?
Credo fortemente che la sfida più grande sia quella di modulare il messaggio in modo da soddisfare aspettative basate su culture e tradizioni diverse, a seconda del paese a cui ci si riferisce. Riuscire ad essere inclusivi è una delle sfide più complesse ma più entusiasmanti che le aziende oggi devono affrontare e porsi come obiettivo reale
Oggi si parla tanto di purpose aziendale e dell’impatto reale che le azioni di aziende e brand devono avere sulla società. Quali attività di marketing e comunicazione state pianificando o mettendo in campo da questo punto di vista?
L’azienda può e deve essere promotrice di sani ideali e importanti valori. È il nostro credo e la nostra vision: supportare la cultura del buon cibo e della vita (supporting food culture and life).Tutta la strategia aziendale ruota intorno al benessere della singola persona e al miglioramento della vita. È da questo punto fermo che partiamo per pensare e realizzare le nostre campagne di marketing e di comunicazione, provando ad avere un impatto migliorativo reale.
Strategia e pianificazione sono due elementi imprescindibili per avere risultati concreti, ma anche la corretta esecuzione ha la sua grande importanza.
Quali sono per voi gli elementi fondamentali che non possono mancare, per individuare ed eseguire una sana strategia di marketing e comunicazione?
La parola chiave è TARGET, ossia verso chi si deve rivolgere la comunicazione e i successivi obiettivi; da lì parte il registro linguistico, il tono di voce da utilizzare, i mezzi e la pianificazione della comunicazione che deve seguire la customer jouney del nostro interlocutore.
Come reparto marketing siete tenuti ad avere un approccio Data Driven, grazie al quale riuscire a mostrare i risultati alla dirigenza e prendere decisioni strategiche e operative più analitiche. Quali sono le difficoltà maggiori che riscontrate nel monitoraggio di KPI, raccolta dati e analisi degli stessi?
Le difficoltà maggiori sono legate da una parte all’aspetto tecnologico e dall’altro alla effettiva elaborazione dei dati a disposizione: non sempre i sistemi gestionali sono impostati in ottica CRM oppure non ci sono le competenze adatte per poterli valutare nella loro interezza, soffermandosi solo sui risultati di vendita più semplici da monitorare. Sarà sempre più importante per le aziende e per le agenzie poter contare su soluzioni tecnologiche personalizzabili, dedicare del tempo all’analisi dei dati e formarsi/formare alla corretta interpretazione degli stessi e a quanto e come sono correlati, come ad esempio i KPI di Awareness e quelli di vendita.
Come aziende vi siete posti l’ambizioso obiettivo di trasformarvi da azienda puramente B2B a una B2B2C, mettendo in campo una strategia di Ingredients Branding pluriennale. Quali sono state le attività prese in considerazione? E che caratteristiche avete cercato nei partner che avete scelto per raggiungere questi obiettivi?
Per passare da una logica B2B a quella B2B2C non ci siamo chiesti quali fossero principalmente gli interessi del nostro cliente diretto, ma abbiamo ragionato sul valore aggiunto da trasmettere ai loro clienti.
‘Il benessere ha un sacco di risposte’’.
Riprendiamo il purpose citato da Patrizia, come dimostrazione di quanto un’azienda consapevole possa fare per il bene dei propri consumatori. Tutto sta nelle mani delle persone giuste e di un rapporto di estrema fiducia e collaborazione tra agenzia e cliente che posso portare al concretizzarsi della visione aziendale della dirigenza.
Ricordiamoci che influire in maniera positiva sulla società è possibile. Basta solo volerlo davvero e comunicare al proprio target in modo spontaneo e semplice, partendo prima dalle azioni e poi al come comunicarle. La semplicità è capita da tutti, ed è fondamentale soprattutto quando c’è da parlare ad un pubblico molto ampio.
Se hai delle domande o vuoi parlarci del tuo progetto, scrivici a hello@ribrainstudio.com oppure tramite la nostra pagina contatti.
Siamo sempre entusiasti di collaborare con realtà che vogliono comunicare dei valori aziendali!
A presto e ci becchiamo al prossimo Q&A