I nati tra il 1997 e il 2012 sono i cosiddetti nativi digitali, appartenenti alla Generazione Z e protagonisti di diverse analisi che puntano a comprenderne i comportamenti e le modalità di interazione con il mondo dei consumi.
Sono 2,7 milioni le persone che compongono questo cluster e rappresentano il 32% della popolazione che – a livello globale – muove 143 miliardi di dollari. Si distinguono dai millennial per l’essere “nati con lo smartphone in mano”. Sembrerà strano, ma quante volte hai sentito parlare di loro così?
A differenza della generazione precedente, la tecnologia digitale è sempre stata presente nelle loro vite già dall’infanzia e Internet è parte integrante della loro quotidianità. Una domanda però sorge spontanea: qual è il motivo di questo attaccamento al mondo virtuale? Cosa cercano i giovani da Internet?
Dal social al sociale il passo è breve.
Possiamo certamente affermare che la Gen Z si presenta con maggiori ambizioni rispetto al passato: non sono una novità infatti, le numerose battaglie sociali (e social) che vengono condotte attraverso lo schermo.
Gli appartenenti a questa generazione vogliono cambiare il mondo e renderlo un posto migliore. I loro obiettivi sono chiari e ben definiti: non si limitano a sognare di creare un posto nuovo, ma sono fermamente convinti di potercela fare grazie all’uso dei social. Conoscono molto bene la tecnologia e sono abituati ad avere a disposizione qualsiasi informazione.
Hanno più fiducia in loro stessi e nelle loro capacità rispetto ai Millennials e si aspettano che anche gli altri, adulti e brand, li prendano sul serio, aiutandoli nel perseguimento dei propri sogni.
Complice di tutto è la tecnologia, che ha rimodellato il consumo e la comunicazione di questa generazione. Visto il peso assunto dalla “social responsibility” è fondamentale che oggi i brand creino prodotti e comunichino valori che vadano verso la direzione richiesta dagli utenti (rispetto dell’ambiente, dei diritti, trasparenza in materia di protezione dei dati e così via).
Generazione Z: il valore della mission.
In questa nuova era, i giovani più ambiziosi stanno cercando di costruirsi un futuro sfruttando i mezzi che hanno a disposizione.
La realizzazione di contenuti e la spinta verso la “viralità” degli stessi, ha portato diversi ragazzi a raggiungere risultati inimmaginabili: possiamo citare a titolo di esempio, Camilla Clemente, una ragazza che ha fatto della sua appartenenza alla Gen Z un punto di forza e distinzione, tanto da riuscire a creare un brand che oggi fattura oltre 2 milioni di euro l’anno, attraverso la realizzazione di TikTok dalla sua cameretta (prima dell’exploit della sua attività, era un po’ il magazzino).
Il suo è il primo “community brand” italiano, vale a dire un marchio che trae spunti creativi per le successive uscite dei prodotti dai commenti della community, ormai affezionata al personaggio Camilla, che si mostra da sempre in tutta la sua semplicità e trasparenza, parlando ai follower come a degli amici di lunga data.
La mission del brand consiste nel rappresentare la Gen Z attraverso capi di abbigliamento e accessori, puntando all’eliminazione di qualsiasi tipo di stereotipo o barriera sociale. Questa storia ci dimostra che è possibile diventare ciò che si vuole, comunicando i valori in cui è facile rispecchiarsi e sfruttando la potenza dei social in maniera consapevole.
Riflettendoci, la forza della Gen Z consiste proprio in questo: voler rappresentare tutti in egual misura, eliminando i pregiudizi e combattendo contro ogni forma di discriminazione.
Perché le nuove generazioni adorano il #nofilter di TikTok?
I giovani si rintanano nella community di TikTok per trovare conforto e approvazione. Differentemente dagli altri social infatti, la mission di TikTok è più aulica: la piattaforma nasce con la volontà di intrattenere e divertire il proprio pubblico, divenendo nel corso del tempo anche sede virtuale di dibattiti e momenti di confronto costruttivi.
I ragazzi hanno riscoperto il bisogno di mostrarsi per ciò che sono: sono sempre di più gli influencer che decidono di mostrarsi alla propria fanbase senza “filtri”.
C’è chi diffonde messaggi di body-positivity, chi mostra il proprio viso con le imperfezioni tipiche del periodo adolescenziale, chi decide di raccontare attraverso la piattaforma momenti intimi e crolli emotivi, per trasmettere messaggi di positività e conforto e rendere noto che, sebbene siano star del web, sono comunque esseri umani con delle fragilità.
Di recente è stato lanciato l’hashtag #di4ri, attualmente in tendenza sulla piattaforma con 581.4 Milioni di visualizzazioni. TikTok ha deciso di lanciare messaggi di incoraggiamento alla propria community, invitando chiunque a utilizzarlo per raccontare “Cose che pensavo fossero impossibili da dire fino a qualche anno fa”.
O ancora, l’hashtag #comingout, che attualmente conta 4.1 Miliardi di visualizzazioni, con il quale la piattaforma invita alla creazione di contenuti che diano spazio e voce al percorso di ogni utente nella rivelazione di sé stesso al 100%, al fine di sdoganare ogni forma di razzismo o fobia nei riguardi dell’omosessualità e sostenere le lotte della comunità +LGBT.
Una generazione autentica.
Quelli appena raccontati sono i trend del momento, che sembrano tutt’altro destinati ad esaurirsi in quanto rappresentano ciò di cui le persone, a partire dall’avvento dei social network, hanno sempre avuto bisogno: mostrare l’autenticità delle cose, smettere di fingere e innalzare standard di bellezza o tenori di vita con i quali gli utenti hanno sempre dovuto confrontarsi.
Questa continua ricerca del vero genera un sentimento di libertà di espressione ed è applicabile a ogni campo: società, religione, punto di vista altrui. A differenza delle altre generazioni, la Gen Z presenta una maggiore volontà di sperimentazione: per loro non è così spaventoso porsi domande su sé stessi e cercare la propria strada, qualunque essa sia.
In conclusione, possiamo definire realtà, dialogo e inclusività le tre parole che esprimono un’immensità di concetti e rispecchiano alla perfezione i valori dei quali la Generazione Z si fa portatrice. Sarà bene tenerlo a mente per il futuro!