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Scienze delle merendine: e tu, di cosa ti occupi

  • “E tu di che ti occupi nella vita?”
  • “Sono all’università, frequento scienze della comunicazione”. 
  • “aaaah, scienze delle merendine vorrai dire. E’ semplicissima, lo sanno tutti!!”

Purtroppo il triste scenario appena descritto rappresenta una realtà vissuta da migliaia di studenti iscritti al corso di Laurea in Scienze della Comunicazione: un percorso che fin dai suoi esordi non ha mai goduto di un’ottima reputazione e anzi si è guadagnato la non invidiabile fama di Facoltà “inutile”.

Ma perché è chiamata Scienze delle merendine?

“Con l’espressione “Scienze delle Merendine” (e dintorni) si vuole intendere quel percorso di studi considerato dai più (cioè da chi farebbe, a proprio dire, studi più impegnativi) come facile, leggero e che di certo non capace di condurre a concreti sbocchi lavorativi.”

Si tratta dunque di un’espressione coniata non dagli stessi studenti della Facoltà, ma da chi, dall’esterno, vede questo percorso di studi come un ripiego per coloro che non ce l’hanno fatta ad entrare in percorsi universitari più prestigiosi e, appunto, impegnativi. E’ poi immancabile la domanda: dopo la laurea, che lavoro puoi fare?

Scienze della comunicazione è innanzitutto un percorso di studi umanistico ed interdisciplinare, che abbraccia più rami: sociologia, psicologia, diritto, nuove tecnologie, strategie d’impresa. Proprio per questo motivo c’è il forte rischio che un neolaureato in questa disciplina si possa ritrovare con un bagaglio di conoscenze “troppo vario” e poco specialistico tale da risultare più complessa la sua spendibilità nel mercato del lavoro. Questa situazione genera ovviamente frustrazione e la conseguente idea che la Laurea in Scienze della Comunicazione (e affini) non conduca a nulla di serio.

Ma è realmente così? Fermarci in superficie non basta.

Un percorso formativo di questo tipo consente di sviluppare uno spiccato senso di adattamento ed ampliare la propria visione in merito al mondo che ci circonda. Ci consente di individuare un problema, comprendere le esigenze del target al quale vogliamo far riferimento ed attuare una possibile soluzione. Ci permette di analizzare a fondo le variabili endogene ed esogene di un evento ed intervenire nella misura più idonea. 

E’ pur vero che il solo studio (così come per qualsiasi altro corso di laurea), non è sufficiente a rendere oggigiorno un neolaureato atto ad entrare prontamente nel mondo del lavoro e a non imbattersi in qualche difficoltà iniziale. Soprattutto considerando il sistema universitario italiano, improntato sugli aspetti teorici e meno pratici delle varie discipline. Basti pensare che il 65% degli studenti delle scuole superiori svolgerà un lavoro che non esiste ancora oggi (dal libro #contaminati di Giulio Xhaët).

Lo spirito imprenditoriale e la voglia di abbracciare la conoscenza delle nuove tecnologie, consapevoli che queste siano in continuo mutamento, sono due degli elementi imprescindibili che devono guidare lo studente di scienze della comunicazione nel suo percorso. 

Iscriversi o non iscriversi a scienze delle merendine, è questo il dilemma.

La trasformazione digitale intrapresa dalle aziende di tutto il mondo ha portato con sé la richiesta di figure altamente specializzate nel maneggiare e comprendere le dinamiche retrostanti alle nuove tecnologie. Il settore del Marketing ne è rimasto travolto, tanto da richiedere lo sviluppo di nuove strategie che meglio si adattano al web (ormai) 4.0. Più in generale, possiamo dire che tutto il mondo della comunicazione ha subito drastici cambiamenti che hanno permesso l’introduzione di nuovissime figure, ormai essenziali, al successo e alla crescita aziendale.

Alcune delle figure professionali più ricercate dalle aziende in questo momento, in campo digital marketing sono figure altamente specializzate che difficilmente vengono formate in campo universitario, ma che per operare in modo così preciso su un determinato argomento hanno allo stesso tempo la necessità di una visione più ampia e omogenea, come ad esempio SEO/SEM specialist, Digital Advertiser, Digital PR, Programmatic Buying Manager, Community Manager, Account Manager, Media Planner, Social Media Manager, Email Marketing Manager, Content & Web Marketing Manager, Web Analyst, E-commerce manager (per annoverare solo alcuni). 

Vediamoli nel dettaglio:

  • Programmatic Buying Manager, è in grado di diffondere il messaggio pubblicitario su di un target ricercato e ben definito, attraverso un utilizzo sagace del budget messo a disposizione.
  • E-commerce manager, tecnicamente gestisce le piattaforme di vendite online  e risponde del conseguimento degli obiettivi di vendita.
  • Web marketing manager, è il responsabile delle strategie di marketing sui nuovi media; analizza e monitora le azioni messe in campo attraverso gli strumenti di analytics.
  • Seo manager, lavora per migliorare il posizionamento del sito internet aziendale sui motori di ricerca e per agganciare, quindi, le richieste degli utenti.
  • Community manager: è la figura professionale che gestisce operativamente la comunicazione attraverso tutti i canali social di un’azienda, curando in particolar modo il rapporto e l’interazione con i clienti effettivi o potenziali.
  • SMM: gestisce la comunicazione aziendale sui diversi social network, delinea la strategia, il tono di voce, la calendarizzazione dei contenuti, la pubblicità online, analizza le performance numeriche e favorisce il raggiungimento degli obiettivi aziendali. 

Tutte queste professioni sono accomunate da una forte interdisciplinarità, attenzione all’innovazione e da una naturale apertura mentale, che permette di cogliere le evoluzioni del momento e mutare insieme al mondo.

“Probabilmente non tutti sono ancora in grado di capire le potenzialità offerte dal mezzo web, ma a discapito di quel che si pensa, un percorso di studi come quello in scienze della comunicazione può permettere di inserirsi in questo scenario complesso ma al contempo molto affascinante.”

In conclusione possiamo affermare che con “scienze delle merendine”, è possibile imparare a vendere e a capire i bisogni dei potenziali clienti? Con molta probabilità sì ed anche con successo. 

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Sabrina Pipolo
Sabrina Pipolo

Anche nelle situazioni in cui non è coinvolta, è presente con gli altri. Assorbe informazioni come una spugna e quando si tratta di creare contenuti social, è impossibile fermarla.