“Essere in un buon mercato con un prodotto che può soddisfarlo”.
Può sembrare una frase banale, scontata e che non porta alcun valore aggiunto. Eppure, dietro questo semplice concetto c’è una verità assoluta. Verità che ha portato e sta portando brand e aziende di successo a scalare nei propri mercati. Cosa che accade quando un prodotto trova il suo posto nel mercato e i clienti non solo lo acquistano, ma tornano a utilizzarlo, lo raccomandano spontaneamente ad altri e lo integrano nella loro vita o nel loro lavoro.
Quando si verificano questi risultati, parliamo di Product Market Fit, uno di quei concetti che, una volta compresi, cambiano radicalmente il modo di vedere un prodotto e il suo posizionamento nel mercato. È come se, improvvisamente, tutte le tessere di un puzzle trovassero il loro posto, svelando un’immagine chiara e coerente.
Tuttavia, sebbene sia facile da descrivere, il PMF è incredibilmente difficile da raggiungere. Non è un trofeo da mettere in bacheca, ma un processo continuo di osservazione, adattamento e, soprattutto, ascolto.
Il mercato è la bussola delle aziende, senza si va a tentoni o sensazioni.
Marc Andreessen, autore della frase che ha dato il via a questo articolo, voleva far passare l’idea che il mercato viene prima di ogni altra cosa. Il mercato è il giudice ultimo di ogni prodotto, e il suo verdetto è inappellabile. Non importa quanto innovativo o sofisticato sia un prodotto: se non risponde a un bisogno reale, o se il problema che risolve non è percepito come urgente, resterà un tentativo fallito.
Il mercato non è una tela bianca su cui dipingere liberamente, ma un sistema vivo, fatto di desideri, problemi e – soprattutto – alternative. Ogni prodotto si scontra con la realtà di questo sistema, ed è qui che emerge uno degli errori più comuni: innamorarsi della propria idea e ignorare i segnali che arrivano dal mercato. Questo atteggiamento, per quanto comprensibile, è spesso fatale.
Ecco perché il percorso verso il PMF parte sempre dall’osservazione. Capire il mercato significa analizzarlo in profondità: quali sono i problemi più sentiti? Quali soluzioni esistono già? Cosa manca davvero? Queste domande sono fondamentali per definire il target, progettare il prodotto e creare una strategia che non sia solo interessante sulla carta, ma rilevante nella realtà.
Infatti, la verità è che spesso il prodotto iniziale non è quello che troverà il fit con il mercato. Molti dei prodotti che oggi consideriamo di successo non sono nati così.
Spesso, il prodotto iniziale si rivela inadatto al mercato, costringendo le aziende a pivotare (fare Pivot), cioè a cambiare strategia in modo radicale. Pensiamo a Instagram, che inizialmente era una piattaforma di geolocalizzazione e si è trasformata in un social network per la condivisione di immagini. Oppure a Slack, nato come strumento per il gaming e poi diventato uno dei software di collaborazione più utilizzati al mondo.
Oppure, per quelli ancora più nerd ed appassionati di serie tv, possiamo ricordare le avventure di Richard Hendricks nella serie Silicon Valley, dove con la sua Startup Pied Piper, tra i vari drammi esilaranti, è costretto con il suo magico team a diversi pivot per trovare la corretta collocazione sul mercato.
Osservare ed analizzare il mercato diventa dunque fondamentale, proprio come una bussola quando si fanno escursioni in luoghi remoti che non si conoscono, quando ci sono condizioni climatiche avverse o quando si naviga in mare aperto, quando per orientarci non abbiamo più alcun punto di riferimento e ci sentiamo confusi e spaesati.
Come si capisce quanto si è Product Market Fit o lo si sta per diventare?
Non esiste un certificato che arriva con una email, tantomeno un attestato che viene rilasciato da qualche istituto. Scherzi a parte, ci sono segnali inequivocabili che possono aiutare a riconoscere questo esatto momento:
- Adozione Spontanea 🧑🏻💻
Quando i clienti iniziano a utilizzare il prodotto senza che sia necessario promuoverlo aggressivamente, è un chiaro segnale che sta risolvendo un problema reale. L’adozione spontanea è il risultato di una proposta di valore così forte da rendere il prodotto desiderabile di per sé.
- Passaparola Naturale 🗣️
Il passaparola è una delle forme di marketing più potenti e genuine. Se i tuoi clienti iniziano a parlare del tuo prodotto spontaneamente, consigliandolo ad altri, significa che il valore percepito è estremamente alto. È un effetto domino che alimenta la crescita organica
- Fidelizzazione dei Clienti 🤝
I clienti non si limitano a provare il prodotto, ma tornano a utilizzarlo con continuità. Questo è il cuore del retention rate, una delle metriche più importanti per misurare il PMF.
- Crescita Organica 📈
Quando il numero di nuovi utenti aumenta costantemente senza che sia necessario investire pesantemente in marketing, è un segnale che il prodotto genera valore intrinseco. La crescita organica è il risultato di una combinazione di passaparola, adozione spontanea e soddisfazione del cliente.
- Efficienza Economica 💸
Il costo di acquisizione dei clienti (Customer Acquisition Cost, CAC) diminuisce, mentre il valore del cliente nel tempo (Customer Lifetime Value, CLV) aumenta. Questo equilibrio dimostra che il prodotto non solo è desiderato, ma anche economicamente sostenibile.
Sono tutti segnali che possono essere ormai facilmente colti grazie alla profondità che hanno raggiunto i vari strumenti di analisi e, per tanto, misurabili. Dati che mostrano uno stato di salute tale da poter definire un’azienda PMF.
Una condizione che abbia già detto che si raggiunge con attente osservazioni del mercato ma, che dipende dalla propria capacità di sapersi adattare ai costanti cambiamenti.
Quello che funziona oggi potrebbe non funzionare domani. I bisogni dei clienti evolvono, i concorrenti entrano in gioco, il panorama cambia. Ecco perché anche dopo aver raggiunto il PMFt è fondamentale continuare a monitorare il mercato, raccogliere feedback e adattarsi.
Il classico esempio per eccellenza è Netflix: nata come servizio di noleggio DVD per corrispondenza, ha saputo anticipare i cambiamenti del mercato e trasformarsi in una piattaforma di streaming proprio nel momento in cui i consumatori iniziavano a spostarsi verso soluzioni digitali. Ha continuato ad evolversi grazie alle proprie produzioni, all’integrazione con l’offline e con il diventare a tutti gli effetti un brand di intrattenimento. Questo è il vero segreto del successo: non smettere mai di osservare, ascoltare e innovare.
Tuttavia, non tutti riescono a raggiungere il PMF. E spesso il problema non è il mercato, ma le strategie adottate. Lanciare un prodotto senza una validazione adeguata è uno degli errori più comuni. Come non avere il timing giusto ed entrare troppo presto o troppo tardi nel mercato. Molte aziende invece si concentrano troppo sulla tecnologia, dimenticando l’esperienza dell’utente. Altre cercano di scalare troppo presto, investendo risorse in crescita senza aver consolidato il fit con il mercato.
La verità è che il PMF non si raggiunge con un lancio perfetto, ma con un processo iterativo, fatto di aggiustamenti continui. E questo processo richiede tempo, pazienza e, soprattutto, umiltà.
Il percorso per diventare Product Market Fit.
Trovare il Product Market Fit (PMF) non è questione di fortuna, ma inizia come intuito e di evolve in metodo. Non esiste una formula magica, ma facendo comunicare in maniera integrata i vari reparti interni, sarà possibile adattarsi alle esigenze del mercato, aumentando significativamente le probabilità di successo.
Si inizia quindi mettendo al centro di ogni analisi e ragionamento il mercato di riferimento con l’obiettivo di comprenderlo a fondo per poi agire. Anche se ogni caso può avere le sue peculiarità e quindi priorità e difficoltà diverse, ci sono dei fattori comuni per ognuno, degli step universali per creare una realtà o farla diventare market fit.
0. Collaborare e rompere i silos aziendali 🧨
Il PMF non è il risultato di un singolo reparto, ma di un lavoro corale che coinvolge tutte le funzioni aziendali. Marketing, prodotto, vendite e supporto devono lavorare insieme per raccogliere dati, analizzare il mercato e migliorare continuamente il prodotto.
- Creare canali di comunicazione aperti: Riunioni regolari, strumenti di collaborazione e report condivisi aiutano a mantenere il team allineato.
- Centralizzare i dati: Utilizzare strumenti che consentano a tutti i reparti di accedere facilmente ai dati chiave.
- Condividere il feedback dei clienti: Ogni reparto deve conoscere le opinioni e le esigenze dei clienti per contribuire al miglioramento del prodotto.
1. Comprendere a fondo il mercato 🤿
Il primo passo per raggiungere il PMF è conoscere il mercato meglio di chiunque altro. Questo significa non limitarsi ai dati superficiali, ma scavare in profondità per comprendere le reali esigenze, i problemi e i desideri delle persone.
- Parlare con i potenziali clienti: Interviste e sondaggi sono strumenti fondamentali per raccogliere insight diretti. È necessario chiedere quali sono le loro sfide quotidiane, cosa li frustra e quali soluzioni utilizzano attualmente.
- Osservare il comportamento: Non affidarsi solo a ciò che le persone dicono, ma analizzare come si comportano. I dati di utilizzo, le tendenze di acquisto e le recensioni online possono svelare molto più delle risposte dirette.
- Studiare la concorrenza: Analizzare i prodotti già presenti sul mercato. Quali sono i loro punti di forza? Dove falliscono? Questo aiuterà a identificare le lacune che il prodotto potrebbe colmare.
Esempio: American Uncle, azienda nella categoria comfort food proveniente da tutto il mondo, ha vissuto diverse trasformazioni grazie a questo approccio, diventando il punto di riferimento del mercato. Partiti come gli “spacciatori” dello junk food americano fino ad allargarsi al concetto generale di comfort food. Facendo leva sulla curiosità e la scoperta, nasce la mistery box che è diventata il prodotto più amato dai clienti. Abbiamo lavorato sulle lacune della concorrenza risolvendo diversi problemi legati al mondo delle caramelle gommose (spedizione, packaging, pricing, personalizzazione) diventando il prodotto di punta dell’eCommerce. Tante azioni che hanno trovato le fondamenta nei dati e dunque nei dati osservabili e misurabili, dove ogni reparto alimenta in maniera positiva l’altro.
2. Concentrarsi su un problema specifico 🫵
Uno degli errori più comuni è cercare di risolvere troppi problemi contemporaneamente. Il successo arriva quando ti concentri su una singola esigenza chiara e forte, che puoi risolvere meglio di chiunque altro.
- Definire il cliente ideale (buyer persona): Creare un profilo dettagliato del target, includendo i loro obiettivi, i loro dolori e le loro aspettative, tenendo conto dei propri punti di forza;
- Identificare il “minimo dolore di mercato”: Prima ancora di parlare di fit, bisogna trovare il problema più urgente e significativo che le persone vogliono risolvere e che si potrebbe risolvere. Questo sarà il punto di partenza per una proposta di valore.
- Validare le ipotesi: Usare un approccio scientifico: sviluppare ipotesi, testare il prodotto su piccola scala per raccogliere dati per poi confermare o correggere.
Esempio: con Imperatore Travel abbiamo messo in campo proprio queste analisi, cosa che ci ha portato a realizzare un Pivot in termini di posizionamento di mercato. Tour operator B2B che nasce ed ha ancora sede ad Ischia, aveva un’offerta molto ampia e concentrava tutti gli sforzi comunicativi e di marketing per promuovere una grande varietà di destinazioni e pacchetti. Analizzando il mercato, ci siamo resi conto che risultavano essere riconosciuti come i migliori per le vacanze nel sud Italia, dove negli anni avevano costruito una rete così profonda e radicata da offrire esperienze originali, avanti per autenticità e logistica a tutti gli altri. La gran parte di queste mete sono scomode da raggiungere e hanno bisogno di molti collegamenti e quindi un’attenta e lunga organizzazione, un problema che nessun tour operator aveva risolto e di cui Imperatore si è fatto carico. Il risultato è stato magnifico: si promuove per la prima volta al consumatore finale con una piattaforma online B2C che ha generato sin dal primo anno centinaia di prenotazioni con fatturati da milioni di euro.
3. Sviluppare un Minimum Viable Product (MVP) 🪝
Un MVP non è una versione “povera” del prodotto, ma una versione essenziale che permette di testare le ipotesi e i prodotti pensati con il minimo sforzo possibile. Il metodo più rapido ed efficace per capire se c’è un reale interesse che non si limiti ad una risposta ad un sondaggio. L’obiettivo è raccogliere feedback rapidi e agire rapidamente.
- Identificare le funzionalità essenziali: Concentrare le energie su ciò che è indispensabile per risolvere il problema principale. Tutto il resto può essere aggiunto successivamente.
- Testare su un piccolo campione: Lanciare l’MVP a un pubblico selezionato, composto da early adopters. Questi utenti sono più disposti a tollerare imperfezioni e forniscono feedback preziosi.
- Ripetere rapidamente: Usare i dati raccolti per migliorare il prodotto, aggiustare la proposta di valore e affinare il posizionamento.
Esempio: Prima di dare il via alla trasformazione di Imperatore Travel, abbiamo realizzato una guida viaggi specifica per il Sud Italia con lo scopo di capire l’interesse del target e dei micro target verso il posizionamento e un link interno che portava ad un offerta a tempo legata a prodotti MVP. L’obiettivo era capire quanto i pacchetti studiati suscitassero prima un interesse generale (click alla pagina della guida e download della stessa) e poi un’intenzione concreta di interesse e acquisto (click al link inserito in una sola pagina e richiesta di disponibilità posti sui pacchetti presentati con tanto di prezzo non definitivo).
4. Misurare i segnali di interesse 🧮
Raccogliere dati è essenziale per capire se si sta andando nella giusta direzione. Alcuni indicatori possono aiutare a misurare quanto il prodotto sia vicino al PMF.
- Retention rate: Quanti utenti continuano a usare il prodotto nel tempo? Una retention alta indica che il prodotto sta risolvendo un problema reale.
- Net promoter score (NPS): Chiedere agli utenti quanto sono disposti a raccomandare il prodotto ad altri. Un punteggio elevato suggerisce che si è trovato trovato il PMF.
- Tasso di crescita organica: Se il numero di utenti cresce senza grandi investimenti in marketing, il prodotto sta generando valore intrinseco.
- Feedback qualitativo: Non sottovalutare i commenti diretti degli utenti, che possono rivelare dettagli importanti sulle loro esigenze e aspettative.
5. Adottare un approccio costante e flessibile 🧗🏻♂️
Il percorso verso il PMF è raramente lineare. Richiede la capacità di adattarsi, cambiare direzione e, a volte, stravolgere l’idea iniziale.
- Accogliere i feedback, soprattutto quelli negativi: Le critiche sono un’opportunità per migliorare. Bisogna analizzare attentamente i feedback e identificare i pattern ricorrenti.
- Essere pronti a pivotare: Se il mercato suggerisce che la direzione non è quella giusta, bisogna non aver paura di cambiare la rotta. Molti dei grandi successi aziendali sono nati da un pivot strategico.
- Creare un ciclo continuo di miglioramento: Ascoltare, migliorare, testare e ricominciare. Dare vita ad un meccanismo virtuoso perpetuo che permetta di adattarsi e cogliere le opportunità del mercato.
Diventare Product Market Fit è un processo lungo che richiede capacità di analisi, un approccio data driven e una struttura integrata. Vuole una flessibilità mentale e una coerenza di azione, con il controllo diretto degli asset più importanti per il business.
Quindi, non è solo questione di intuizione, ma di strategia, metodo e perseveranza. Non è solo una meta da raggiungere, ma un viaggio continuo fatto di osservazione, adattamento e innovazione. Ed è proprio questo viaggio che trasforma le buone idee in grandi successi nel lungo periodo.
In Ribrain abbiamo aiutato e aiutiamo i nostri clienti lungo le varie fasi, contribuendo a livello consulenziale e operativo in diversi settori merceologici grazie ad un team trasversale e una solida base di project management. Se vuoi parlarci dei tuoi obiettivi questo è il posto giusto <-.
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