Il progetto
Uniti per la pelle nasce come campagna di sensibilizzazione della dermatite canina, una problematica che affligge i nostri amici a quattro zampe e che spesso e volentieri non trova un rimedio efficace. Questa problematica è spesso e volentieri curata (o per meglio dire, lenita) con il cortisone, un farmaco che ha effetti nocivi tanto sull’uomo quanto sugli animali.
Uniti per la pelle si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare chi ha un cane verso questo argomento, affrontandolo in maniera laterale e indiretta: c’è un altro modo per alleviare il prurito, un messaggio chiaro fin dal payoff di campagna.
Cosa abbiamo realizzato
Insieme a 3ways, agenzia partner con la quale abbiamo gestito questo progetto, abbiamo attivato una serie di azioni strategicamente ben delineate. La necessità primaria è stata quella di generare interesse nei confronti dell’iniziativa, creando una community forte, consapevole del problema e che rispondesse ai messaggi di campagna. Abbiamo dunque lavorato per generare una vera e propria community, in particolar modo su Facebook, capace di veicolare il nostro messaggio e amplificarlo.
A supporto della campagna social, abbiamo affiancato una gestione del budget volta a intensificare l’engagement con i contenuti, ma anche per indirizzare gli utenti verso il sito web della campagna per approfondire il concept e gli obiettivi dell’iniziativa.
Abbiamo infine supportato la campagna nei primi 6 mesi di erogazione con campagne InRead Social e Display Advertising, avvalendoci dei nostri partner Teads e AdKaora.
Il concept di campagna
In questo payoff c’è tutto ciò di cui questa campagna ha bisogno, accompagnata da un visual forte e chiaro: cane ed essere umano sono messi a confronto nel visual di campagna, esprimendo lo stesso messaggio. Se il cane ha prurito, anche l’essere umano ne sente gli effetti negativi. Il visual impersonifica questi sentimenti attraverso l’uso del classico collare, applicando anche al padrone dell’animale sofferente.
Community management
Creato il concept di campagna, lo abbiamo declinato in un piano di comunicazione su Facebook e su Instagram incentrato su tre obiettivi ben precisi: diffondere il messaggio a tutti coloro che possono mostrare sensibilità verso il problema; generare engagement con l’utenza per stimolare la crescita dell’iniziativa e la sua diffusione; creare una community sana, forte e consapevole del problema.
Abbiamo dunque declinato il messaggio in varie rubriche informative, sia incentrate sulla problematica, sia contestualizzando il problema nelle varie situazioni, come ad esempio una gita all’aperto, all’interno della propria casa, l’alimentazione e le buone abitudini da prendere per ridurre al minimo gli effetti negativi della dermatite canina.
A questi contenuti, abbiamo affiancato delle creatività legate a dei veri e propri casi studio, avvalendoci della collaborazione di un importante studio veterinario, mostrando gli effetti della dermatite canina.
Gestione del budget media
La campagna ha trovato poi terreno fertile anche al di fuori dei canali social. L’attività di gestione del budget media ci ha permesso di pianificare, durante i primi 6 mesi, 3 attività distinte per l’erogazione della campagna, ma al contempo media dedicato all’informazione del messaggio della campagna stessa.
GOOGLE ADS
Con l’obiettivo di orientare il traffico al sito web dell’iniziativa, abbiamo attivato una campagna Google Ads partendo dalla domanda: cosa cercano gli utenti quando il proprio cane soffre di dermatite?
Abbiamo dunque acquistato sia le keyword dirette come dermatite canina e simili, sia le keyword secondarie e laterali, proponendo il sito web di Uniti per la pelle come punto di atterraggio della campagna e strumento per reperire informazioni sulla dermatite canina e come prevenirla e lenirla.
INREAD SOCIAL
Insieme al nostro partner Teads abbiamo invece destinato parte del budget ad una campagna di InRead Social, per veicolare il messaggio di campagna (visual) tramite l’uso dei contenuti social, su testate editoriali premium. Grazie alla targhettizzazione avanzata di Teads, abbiamo potuto individuare il nostro target primario (possessori di un cane), identificarli e mostrare loro, su testate premium del circuito Teads, il nostro messaggio di campagna, indirizzando questi utenti al sito web della campagna.
DISPLAY ADVERTISING
Parallelamente, con il nostro partner AdKaora, abbiamo erogato su testate premium del loro circuito il messaggio di campagna, allargando questa volta ad un pubblico più ampio: i Pet Lovers. A differenza della campagna InRead Social, la Display Advertising è stata incentrata su formati specifici, principalmente mobile, sfruttando i formati più recenti e comuni per intercettare il nostro pubblico e indurlo a visitare il sito della campagna.
Insight finali
Come è andata questa campagna? Dopo 6 mesi, possiamo ritenerci più che soddisfatti e registrare numeri molto importanti.